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Affidamento Minori: Tutela Legale e Bigenitorialità

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Quando una coppia non sposata si separa o cessa la convivenza, è essenziale garantire la continuità affettiva ed educativa dei figli minori. La normativa italiana tutela il diritto dei bambini a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, nel rispetto del principio di bigenitorialità stabilito dalla Legge n. 54/2006.

In questi casi, in mancanza di accordo fra le parti sarà il Tribunale a valutare i presupposti alla base dell’affidamento dei figli minori, le modalità di collocamento, il mantenimento e i tempi di permanenza presso ciascun genitore.

Figli naturali e coppie di fatto: parità di tutela

Grazie alla legge 54/2006 e al D.lgs. 154/2013, i figli nati fuori dal matrimonio godono oggi delle stesse tutele previste per i figli legittimi. La legge si applica in tutti i casi di separazione, divorzio o rottura della convivenza, e anche quando i genitori non sono mai stati coniugati. Il diritto alla bigenitorialità e al mantenimento trova piena applicazione in ogni contesto.

Affidamento Condiviso: la regola generale

L’affidamento condiviso è oggi la forma preferenziale prevista dalla legge. L’art. 337-ter c.c. afferma chiaramente che

il minore ha diritto a un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori.

In assenza di un accordo tra le parti, sarà il giudice a stabilire tempi, modalità di frequentazione e contributo economico di ciascun genitore, tenendo conto del superiore interesse del minore.

Con l’affidamento condiviso, le decisioni di straordinaria amministrazione (es. scuola, salute, residenza) devono essere prese congiuntamente. Per le questioni di ordinaria amministrazione (es. attività quotidiane), ciascun genitore decide in autonomia nel tempo in cui trascorre con il figlio.

Affidamento minori

Collocamento del Minore e Casa Familiare

È importante distinguere tra affidamento e collocamento:

  • l’affidamento riguarda l’esercizio della responsabilità genitoriale
  • il collocamento riguarda il luogo di permanenza prevalente del figlio.

Il collocamento prevalente può essere stabilito presso uno dei due genitori, di solito quello con cui il minore ha maggiore stabilità e continuità affettiva. Il genitore collocatario ha diritto all’assegnazione della casa familiare in funzione della collocazione stabile dei minori, anche se non ne è il proprietario, per garantire ai figli un ambiente familiare sicuro e stabile.

Criteri e calcolo dell’Assegno di Mantenimento: cos’è e come funziona?

Se i genitori non trovano un accordo sul mantenimento dei figli, il giudice può stabilire un assegno a carico di uno dei genitori. La quantificazione si basa su diversi criteri e presupposti:

  • esigenze del figlio;
  • tenore di vita precedente alla separazione;
  • tempo di permanenza con ciascun genitore;
  • risorse economiche disponibili;
  • impegno diretto nella cura del figlio.

Tuttavia vi sono modelli di affidamento che prevedono il cosiddetto mantenimento diretto (senza assegno, con spese ripartite in pari misura fra i genitori) è preferibile se gestibile. In ogni caso, il benessere del figlio è al centro della valutazione.

Affidamento Paritario: Un nuovo modello per garantire il rapporto genitori/figli

Lo Studio Legale dell’Avv. Andrea Centi è fortemente promotore del modello di affidamento paritario, una soluzione che, quando applicabile, garantisce una presenza equilibrata di entrambi i genitori nella vita del minore.

Questo regime prevede una suddivisione paritetica dei tempi di permanenza del figlio presso ciascun genitore, con il risultato che non è necessario disporre un assegno di mantenimento, purché le condizioni economiche dei genitori siano comparabili e vi sia un contributo diretto ed equivalente alla cura e al sostentamento del minore.

L’Avv. Andrea Centi si impegna a promuovere questo modello nei casi in cui vi siano i presupposti, in un’ottica di equità genitoriale, corresponsabilità e contenimento dei conflitti economici, che sempre più di frequenta ha iniziato ad affermarsi nei Tribunali di merito e nelle sentenze di legittimità pubblicate dalla Corte di Cassazione, facendo sì che un precedente dopo l’altro questo principio diventi sempre più applicato.

La sentenza del Tribunale di Roma, sez. I, n. 6447/2019 ha riconosciuto che il collocamento paritetico

“rispetta il principio della bigenitorialità e tiene conto in via prioritaria delle esigenze del minore”

escludendo l’assegno di mantenimento in caso di condizioni economiche equilibrate e pari contributo diretto.

Anche il Tribunale di Catanzaro, sentenza n. 443/2019, ha confermato che

la soluzione paritaria è preferibile ove sussistano le condizioni di fattibilità, valutando elementi concreti quali l’età del minore, le abitazioni, gli impegni lavorativi dei genitori.

La Cassazione Civile, sentenza n. 19323/2020, ha affermato che

la ripartizione del tempo tra i genitori deve essere frutto di una valutazione del giudice orientata al benessere psicofisico del minore e al suo diritto ad avere relazioni significative con entrambi i genitori.

Nella maggior parte dei casi con affidamento con collocazione prevalente, è il padre a dover lasciare la casa familiare, spesso continuando a pagare il mutuo, oltre all’aggravamento delle spese per una nuova soluzione abitativa. Questo contesto, sommato all’assegno di mantenimento rende di fatto impossibile per il genitore sostenere una vita dignitosa, sempre sulla linea di galleggiamento.

L’affidamento paritetico con mantenimento diretto risulta invece un modello molto più equilibrato, poiché consente ai figli di passare lo stesso tempo con il padre e con la madre, giustificando l’assenza di un assegno perequativo e una ripartizione equa delle spese.

Affidamento Esclusivo: quando si applica?

L’affidamento esclusivo è un’eccezione alla regola generale dell’affidamento condiviso e può essere disposto dal giudice solo se l’affidamento condiviso è contrario all’interesse del minore.

È previsto in situazioni gravi, ad esempio quando uno dei genitori:

  • è assente o si disinteressa del figlio;
  • ostacola il rapporto con l’altro genitore;
  • non adempie agli obblighi di mantenimento;
  • ha comportamenti pregiudizievoli o violenti;
  • soffre di dipendenze o malattie gravemente invalidanti.

L’affidamento esclusivo è una misura eccezionale che viene disposta dal Tribunale dopo un’attenta valutazione della capacità genitoriale di entrambi i genitori ed implica che un solo genitore eserciti le responsabilità genitoriali ordinarie, ma le decisioni straordinarie potrebbero comunque essere condivise.

La Negoziazione Assistita: soluzione rapida e stragiudiziale

Dal 2022, la Riforma Cartabia ha esteso l’applicabilità della negoziazione assistita introdotta dalla legge 162/2014, consentendo ai genitori di regolare consensualmente, con l’aiuto dei propri avvocati, le questioni relative ad affidamento e mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio.

L’accordo viene sottoposto al vaglio della Procura della Repubblica e, se conforme all’interesse dei minori, diventa efficace come una sentenza e senza bisogno di andare in giudizio. Questa procedura è rapida, meno costosa e spesso preferibile quando i rapporti tra i genitori sono ancora collaborativi.

L’importanza dell’Assistenza Legale in materia di affidamento dei minori

Lo Studio Legale dell’Avv. Andrea Centi offre assistenza specializzata in diritto di famiglia e affidamento minori, supportando i genitori in ogni fase: consulenza, redazione di accordi, ricorsi in Tribunale, negoziazione assistita.

L’obiettivo è tutelare l’interesse del minore, ridurre i conflitti e garantire il rispetto dei diritti di entrambe le figure genitoriali.

Ogni situazione familiare è unica e richiede un’analisi attenta. Affidati a un avvocato esperto per gestire al meglio le problematiche legate all’affidamento dei figli, al collocamento e al mantenimento.